Situata nell’area di contatto tra il bassopiano tedesco e quello sarmatico, la Polonia si affaccia a nord sul mar Baltico, e confina sempre a nord con l’exclave russa di Kaliningrad e la Lituania, a est con la Bielorussia e l’Ucraina, a sud con la Repubblica Ceca e la Slovacchia, a ovest con la Germania.
Il territorio, quale delimitato dall’ultimo trattato di pace, risulta molto ridotto rispetto al primo dopoguerra (389000 km² nel 1938) e fortemente spostato a occidente, avendo acquisito i territori a ovest dell’Oder-Neisse, già appartenenti alla Germania, e perdendo quelli a est del Bug, ceduti all’allora Unione Sovietica e oggi sotto sovranità della Bielorussia e dell’Ucraina. Entro tali limiti, il territorio si presenta di forma quadrangolare, con una estesa pianura a nord, collinare al centro e montuoso a sud. La sezione pianeggiante, a nord, riguarda quasi la metà della superficie totale, si presenta con lievi ondulazioni sui 200–300 m ed è disseminata da numerosi piccoli laghi di origine glaciale (oltre 9 000). Il bassopiano polacco, infatti, continuazione di quello germanico, è costituito dallo zoccolo continentale interamente spianato dall’erosione, successivamente corrugato dall’orogenesi ercinica, e quindi modellato dagli espandimenti glaciali dello scudo scandinavo che vi hanno depositato una coltre morenica ciottolosa e sabbiosa. La pianura si affaccia sul Baltico con una linea di costa bassa che, dal golfo di Stettino alla baia di Danzica, è uniformemente cordonata da dune sabbiose che delimitano stagni e acquitrini salmastri o ampie lagune.
La sezione mediana, collinare, costituisce un’area di transizione e assume la fisionomia di un altopiano tra i 400 e i 500 m solcato da brevi e modesti allineamenti. Si tratta in genere di antichi rilievi ercinici, consumati dall’erosione, sovente ricoperti da un deposito di loess, che racchiudono in più di un caso importanti giacimenti minerari e carboniferi. L’area montuosa meridionale, infine, comprende i versanti settentrionali dei Sudeti e dei Beschidi. I primi, messi in posto dall’orogenesi ercinica, appaiono modellati in forme assai morbide e culminano ad appena 1602 m con la cima dello Sněžka. Essi sono separati attraverso la Porta Morava dai Beschidi, che, appartenendo all’arco carpatico corrugato dall’orogenesi alpina, sono più elevati e con forme più aspre (Babia Góra, 1725 m).
Dal punto di vista dell’idrografia la Polonia presenta una rete assai fitta di corsi d’acqua che fluiscono per la quasi totalità nel mar Baltico, dividendosi in due principali bacini: quello della Vistola, che con i suoi 1047 km rappresenta il maggior corso d’acqua del Paese, e l’Oder (780 km), che nasce in territorio polacco e drena le acque del Neisse, della Warta e del Noteć.
La Vistola, che sviluppa il suo corso interamente in Polonia e ne scola circa i tre quinti, così come l’Oder e alcuni tratti degli affluenti, grazie anche a una maglia di canalizzazioni artificiali collegata alla rete idrografica tedesca e a quella bielorussa, risulta largamente navigabile malgrado l’irregolarità della portata fortemente dipendente dalle condizioni climatiche.