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Conosciuto anche come National Scenic Trail è il secondo sentiero della Tripla Corona e si dirama sulla costa Pacifica degli Stati Uniti. Dislocato su una lunghezza di 4.286 chilometri, ha i suoi capolinea rispettivamente in Campo (California) a ridosso del confine messicano, e alle porte del Parco Manning in Columbia Britannica (Canada) nella parte settentrionale.
Il tracciato percorre le parti più isolate, mostrando spettacoli naturali unici nel loro genere ma solo a chi ne avrà la forza, mentale e soprattutto fisica: in California si possono ammirare a ridosso della Sierra Nevada, i magnifici King’s Canyon e il Sequoia National Park che ospitano le più grandi sequoie rimaste al mondo e, a confine tra questi due parchi, si erge il Forester Pass, il punto più alto del tracciato con un dislivello 4009 metri.
Puntando verso Nord si entra a piccoli passi nello stato dell’Oregon, anche qui la natura non è stata avara di spettacoli: il Crater National Park è un’area protetta nella quale è sito uno dei laghi più belli e profondi del mondo: nato in seguito ad uno sprofondamento vulcanico ed alimentato dallo scioglimento della neve circostante, questo lago è così limpido da essere uno specchio naturale in cui tutto il panorama si fonde in un spettacolo meraviglioso
A confine con lo stato di Washington troviamo la gigantesca gola del Columbia, dove l’omonimo fiume, serpeggiando verso Ovest, ha tracciato nel tempo l’unico percorso navigabile verso l’Oceano Pacifico. Breve sosta nella città di Cascade Locks, dove si registra il punto più basso del tracciato, e si procede verso il Parco di Manning dove quest’avventura pazzesca terminerà: ma prima fermatevi ad ammirare gli imponenti massicci Monte Adams e Monte Rainier che fanno parte della catena delle cascate, nello stato di Washington.
La Nuova Zelanda, situata a 200 chilometri in direzione Sud-Est rispetto all’Australia è uno stato insulare dell’Oceania: è un arcipelago formato principalmente dalle isole del Nord e del Sud; presentando una diversità ambientale che meglio si presta ad attività escursionistiche e di trekking. L’idea fu di creare un “unico sentiero” che attraversasse l’intero territorio neo zelandese, tale da permettere ad ogni tipologia di turista, di poter vivere quest’esperienza e questo territorio in modo unico e intimo: portato a termine nel 2011, il Te Araroa Trail non è un semplice percorso trekking, bensì è un opportunità di vivere un territorio, conoscere le sue tradizioni e il suo legame con la natura.
Il percorso generalmente inizia dal pittoresco faro di Cape Reinga sull’Isola del Nord, in direzione della grande Isola del Sud, ma è possibile fare anche l’inverso: noi consigliamo di procedere come di consueto a causa della diversità morfologica del territorio; essendo l’Isola del Nord molto pianeggiante è consigliabile abituare il fisico in modo graduale. Durante la “discesa” che vi impegnerà per circa 5-6 mesi, attraverserete molte delle regioni neozelandesi: Northland, Auckland, Waikato, Whanganui, Manawatu e Wellington. Una volta arrivati nella capitale si deve obbligatoriamente prendere un traghetto per proseguire il percorso nell’isola del Sud, dove si attraversano le regioni di: Nelson Marlborough, Canterbury, Otago e Southland.
Come accennato poc’anzi quest’isola essendo molto più selvaggia e morfologicamente impervia, richiede una certa prestanza fisica per continuare il trail: tra le impervie e fredde cime alpine e le valli scoscese, tipiche della parte interna, si arriva pian piano verso l’estremo Sud dell’isola, in direzione Bluff.
La catena dei Monti Appalacchi si estende sulla parte orientale degli Stati Uniti, dal Golfo di San Lorenzo fino allo stato dell’Alabama per una lunghezza di quasi 2500 chilometri: tra queste aspre montagne si snoda l’omonimo percorso che inizia a Sud, dal monte Spinger nell’incantevole foresta Chattahoochee-Oconee in direzione Nord – Est verso il Monte Katadhin. Dalla Georgia allo stato del Maine passando attraverso le sconfinate foreste di abeti rossi in Tennessee e Carolina del Nord, in direzione dello stato di New York. E ancora su, verso il Massachusetts e New Hampshire per arrivare dopo 3150 chilometri e attraversando ben 14 stati, alle pendici del monte Katadhin. Il sentiero presenta molte criticità dovute in larga parte alla morfologia del terreno: la fitta vegetazione, i crepacci delle montagne e i 141.580 metri di dislivello influiscono non poco sulla difficoltà e la durata del percorso, che è stimata tra i 5 e i 7 mesi. Lo scorso settembre, l’ultrarunner professionista, Karl Meltzer ha concluso il percorso in poco più di 45 giorni, stabilendo un record mondiale.
Giappone, l’isola di Shikoku, è la più piccola delle grandi isole che formano l’arcipelago giapponese: geograficamente lontana dalla “vita frenetica” che caratterizza il Giappone è sempre stato un macroambiente a sé stante, nel quale il forte senso di spiritualità e il legame con le antiche tradizioni hanno aiutato a preservare questo spirito, nel tempo.
Dalla città di Naruto si procede in senso orario verso Est per 1200 chilometri seguendo il perimetro dell’isola ed alternando alle viste dell’ Oceano Pacifico, quelle dei promontori, delle risaie e dei millenari villaggi; ma la peculiarità di questo cammino in terra nipponica sono gli 88 Templi buddhisti disseminati lungo il tracciato, che rendono questa esperienza non solo un lungo cammino ma un’occasione per entrare in contatto con questa cultura così legata alle tradizioni religiose. Il trail è ben segnalato ed è dislocato maggiormente su asfalto, ma non mancano tratti più avventurosi nell’interno dell’isola.
Questo percorso ha una particolarità: convenzionalmente non vi è un punto di inizio e di fine, questo perché la motivazione che dovrebbe spingere, giapponesi e non, è la possibilità di “aumentare i propri poteri spirituali attraverso questo cammino”. Un po’ come affermava Cicerone: “Per aspera ad astra”.
La storia di questo percorso sudamericano è po’ simile al percorso neozelandese del Te Araroa: fortemente voluto dai cittadini panamensi per far riscoprire, soprattutto alle nuove leve ma non solo, la bellezza e il forte legame tra questo territorio e la cultura del posto, si è deciso di riprendere le antiche rotte percorse nel passato per far apprezzare in modo anche unico e diverso, lo splendore di questi luoghi.
Dalla Colombia al Costa Rica, passando appunto da Panama, questo lungo percorso trekking si snoda per circa 1200 chilometri in una varietà di paesaggi naturali tipici del sud America: fitte ed immense foreste pluviali, acquitrini e vasti fiumi da attraversare, colline da conquistare e vette da scalare. Questo e molto altro per gli amanti dell’avventura e della natura che per circa 4 mesi lasceranno le comode abitudini per immergersi in questa esperienza.
L’esploratore ed antropologo Julian Monroe Fischer in collaborazione con il Ministero del Turismo del Sudan e il ministero del Turismo dell’Uganda, hanno avviato un progetto nel 2013 per l’istituzione di un percorso naturale che collegasse il Sud Sudan al lago Albert nell’Uganda Occidentale: ripercorrendo l’antico tracciato solcato dagli esploratori Sir Samuel e Lady Florence Baker nelle spedizioni del 1860 – 1870 all’interno del continente africano. Lo scopo del progetto, oltre ad essere un omaggio ai due esploratori europei che per primi hanno osato addentrarsi nell’impervio continente nero, vuole essere un forte impulso, per entrambi i paesi, a superare i sanguinari conflitti che hanno impoverito e destabilizzato queste ragioni per moltissimo tempo.
Il tracciato si snoda per circa 800 chilometri all’interno dei due stati: partendo dalla capitale del Sud Sudan, Gondokoro, ci si spinge verso il confine centro occidentale tra Uganda e la Repubblica democratica del Congo dove si trova il Lago Albert, meta finale del percorso; prima di perdersi nello spettacolo dei uno dei più grandi laghi africani, lasciatevi rapire dalle cascate Karuma ad Est del lago e
dalle cascate Murchison ad Ovest, nella grande riserva naturale solcata dall’imponente Nilo Bianco.
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Uno dei cammini più visitati e famosi al mondo, percorso ogni anno da 4.000.000 di pellegrini, fedeli ed amanti delle escursioni. È un sentiero percorribile in molti modi, che si scelga il percorso più utilizzato o che si abbia voglia di seguire la proprio direzione, è ben segnalato ed offre durante tutto il tragitto numerosi ostelli e punti di ristoro.
La parte “spagnola” di questo lungo cammino religioso che in realtà comincia in Francia, ma può essere raggiunto anche dall’Italia attraverso la Via Francigena: parte dalla città di Navarra al confine Nord-Orientale con la Francia, e si snoda all’interno dello stato spagnolo per circa 800 chilometri in direzione Ovest, verso l’Oceano Atlantico.
Il GR20 è un percorso escursionistico in Corsica: lungo circa 180 chilometri, attraversa in obliquo la grande isola francese: partendo da Calenzana nella parte Nord-Occidentale del’’isola, si prosegue in direzione Sud-Est dove è sito il suo capolinea, Conca. Il percorso è divisibile in due porzioni: il GR20 Nord e il GR20 Sud che hanno come capolinea intermedio la città di Vizzanova, nel cuore della Corsica. Il percorso presenta una forte dicotomia morfologica: la parte Nord richiede un maggiore impegno fisico, in quanto questa porzione presenta alte montagne e costoni molto ripidi difficoltosi da scalare; la seconda parte è facilmente percorribile, infatti essendo più dolce e pianeggiante richiederà meno sforzo fisico e avrete tempo per godervi questo spettacolo naturalistico. L’itinerario sempre ben segnalato con appositi simboli bianchi e rossi è percorribile in un mese circa, ma non fatevi ingannare dalla breve durata, nonostante sia il più breve di questa classifica, implica comunque una forma fisica di un certo tipo.
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Trekking nelle Marche Monte Conero Questo itinerario permette di toccare tutti gli angoli più caratteristici del Monte Conero, dalla costa alla montagna. Il sentiero parte proprio sul lato Nord dell’Hotel Internazionale al termine di una serie di gradini in pietra. L’itinerario si snoda, dall’inizio alla fine, quasi completamente all’interno di una “galleria” naturale creata dalla […]