da € 910
CREA IL TUO VIAGGIO TROVA AGENZIACrociera in barca a vela tra i colori e i fondali di Palmarola, Ponza e Ventotene
Cinque giorni tra isole bellissime e diversissime tra loro: “sentieri acquatici”, per esplorare l’arcipelago in barca a vela con un istruttore di vela, e le sue rive, le grotte e le insenature facendo un piccolo cabotaggio in SuP, interrotto a piacere da tuffi, snorkeling e relax con istruttore di SuP e guida snorkeling. Un gruppo di isole leggendarie, meravigliose nella loro bellezza asciutta e senza fronzoli, direi quasi selvaggia.
In questo viaggio scoprirete un intrigante gioco di prospettive, esplorando e guardando le isole da fuori e dall’interno, scoprendone così l’origine, la forma e l’essenza. Cinque giorni a pelo d’acqua, in acqua e sulla terraferma: “sentieri acquatici”, per esplorare l’arcipelago in barca con un istruttore di vela, le grotte e le insenature in sup facendo un piccolo cabotaggio, interrotto a piacere da tuffi e relax con un istruttore di SuP e guida snorkeling, e sentieri di terra “effervescente”: un raro ed interessantissimo esempio di vulcanismo acido sottomarino.
L’intero arcipelago ponziano è di origine vulcanica, ma le diverse isole si sono sviluppate in contesti geologici diversi ed hanno anche età geologiche diverse. Le 4 isole settentrionali di Palmarola, Ponza, Zannone e Gavi, di cui solo Palmarola e Ponza esploreremo in questa crociera, risalgono alla fine del Pliocene e sono state costruite da eruzioni sottomarine di magmi acidi, mentre le isole di Ventotene e Santo Stefano, che scopriremo in occasione della sfavillante festa delle mongolfiere che si tiene appunto in settembre, sono più recenti e dovute ad eruzioni di magmi meno ricchi in silice e perciò meno viscosi.
Sul picco di Circe, meta leggendaria di Ulisse, quando il cielo particolarmente terso “gonfia” le isole e le rende tutte
visibili, le hai tutte in uno sguardo. Ma concentriamoci su quelle che toccheremo in questo viaggio “liquido”!
Ponza presenta, dal Faraglione La Guardia a Punta Incenso, coste frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, che indicano inconfutabilmente, insieme ai tanti crateri vulcanici spenti, la sua origine vulcanica; è la più estesa e la più antropizzata con scorci unici da mare e da terra. Gavi, praticamente un’appendice di Ponza verso Zannone, disabitato, è poco più di uno scoglio quanto a dimensioni, ma con belle insenature da scoprire. Palmarola, sito di interesse comunitario, dall’aspetto selvaggio e con falesie che rappresentano un unicum geologico, abitata solo saltuariamente da pastori ponzesi in grotte scavate nella roccia ed un ristorante leggendario, O’Francese, con trasparenze dell’acqua dal verde al celeste che vi incanteranno.
Ventotene, famosa per essere stata il luogo dove furono esiliate – ed in qualche caso mandate a morte – figlie, nipoti e mogli ripudiate di imperatori, è piena di storia antica e recente, e rappresenta una sosta fondamentale per gli uccelli migratori durante il passo tra l’Africa e l’Europa e viceversa. Con fondali incredibili, si prepara in questo periodo per la sfavillante festa di Santa Candida, la patrona dell’isola, con la processione in acqua e la competizione delle mongolfiere che richiama appassionati e turisti da tutto il mondo.
Le pagaiate, le prove al timone, le camminate, i racconti, la storia, la geologia, i colori e i profumi, gli aperitivi sul mare, la coloratissima festa delle mongolfiere e le notti stellate… tutto questo riempirà gli occhi e l’anima di chi saprà godersi, con una minima capacità di adattamento, il viaggio in barca a vela, il “sogno errante” sul mare.
Appuntamento al Porto di Nettuno alle ore 9.45. Carico e sistemazione delle valigie e delle attrezzature in barca. Partenza per l’isola di Palmarola. Arrivo sull'isola. Gonfiaggio dei SuP (per chi desidera) e partenza per l’esplorazione dell'isola sul suo lato più bello da Punta Tramontana fino agli splendidi faraglioni di Mezzogiorno, e navigazione, per chi rimane in barca, con lezioni di vela. Il punto di inizio e di fine cabotaggio può cambiare compatibilmente alle condizioni meteo e del mare. Se le condizioni non fossero favorevoli, esploreremo il lato ridossato dell’isola. Una forma atipica che dalla terraferma ricorda una “M”, calette di roccia e sabbia bianca e acqua cristallina, grotte e archi naturali disegnati dal vento e dal mare, tutto questo e molto di più è Palmarola. Le palme nane, endemiche del Circeo, che crescono numerose su Palmarola le danno il nome. Selvaggia quasi come Zannone, anche Palmarola è quasi disabitata ad eccezione di pochi
pastori ponzesi che abitano nelle grotte scavate nella roccia, e di un unico ristorante, “O’Francese”, con una storia di nostalgia per la propria terra alle spalle. Palmarola si sviluppa in lunghezza. Di origine vulcanica come le altre isole vicine eccetto Zannone, fin dalla preistoria era importante per l’ossidiana, un prodotto vulcanico abbondante sull’isola che non si sfalda ma si taglia a lamine taglienti. Gli uomini primitivi che vivevano nelle grotte e nei ripari del promontorio del Circeo
arrivavano probabilmente qui a bordo di zattere per farne provvista per ricavare punte di freccia, asce, coltelli e raschiatoi. L’ossidiana estratta a Palmarola veniva poi lavorata a Ponza e soprattutto a Zannone e trasportata poi al Circeo. Con il sopraggiungere dell’età del ferro ha perso la sua importanza. Tra i luoghi più suggestivi che esploriamo, la Cattedrale, scolpita da grotte strette e alte in basalto, che formano archi a sesto acuto come finestre di una cattedrale gotica, oppure le
Galere, dove gli scogli sono maculati tra il nero dell’ossidiana e l’ocra della roccia, o la spiaggia di sabbia e sassolini della Maga Circe, dove c’è “O’Francese”. E tante altre calette e grotte ancora da scoprire sul SuP e sotto il pelo dell’acqua con lo snorkeling guidato. Una giornata di scoperte ed emozioni.
Cena in barca. Notte in rada a Palmarola.
Ci svegliamo nuovamente nella bellissima Palmarola e dopo una ricca colazione partiamo da Cala Brigantina alla volta di Ponza puntando la magnifica Punta Capo Bianco. A seconda delle condizioni del meteo e del mare, sceglieremo di andare verso il faro di Punta della Guardia e oltre fino all’arco naturale dello Spaccapurpo, passando per l'imponente e bianchissima Chiaia di Luna con le sue pareti verticali bianche, residuo di attività vulcanica, oppure dalla parte opposta verso Cala Feola
e le piscine naturali. Snorkeling e tuffi nelle piscine naturali e nelle numerose calette. Trekking panoramico al Monte Guardia, il monte più alto dell’isola, con suggestiva vista sul faro, passando attraverso il quartiere degli Scotti, l’ultimo salendo, i vigneti locali abbarbicati lungo i pendii, i profumi e i colori della primavera ormai esplosa, oppure trekking a Punta Incenso se ci fermeremo su quel lato, con vista incredibile su Gavi e Zannone, alla ricerca di grotte e antiche
cisterne. In base al possibile attracco, sceglieremo il trekking da fare. Ponza, la più densamente abitata e probabilmente la più nota delle isole dell'arcipelago ponziano. Una forma molto allungata dovuta al susseguirsi di più crateri normalmente crollati per più della metà, offre dei bellissimi scorci da mare e da terra: nella parte più popolosa come quella del porto le tipiche case isolane colorate, pescherecci in fermento e una moltitudine di barche delle cooperative dei barcaioli ponzesi pronti a fare la spola tra le varie isole o tra le tante cale della stessa isola. Sembra che sia stata abitata fin dal 1500 a.C. dagli Ausoni, e divenne in seguito dominio romano. In generale le isole e Ponza in particolare furono teatro di diverse occupazioni e spesso adibite a vero e proprio luogo di segregazione ed esilio. Rimasta disabitata dopo le feroci incursioni piratesche, verrà ripopolata solo a partire dal 1700 con coloni di origine ischitana prima,
e generalmente campana, poi.
Cena: a Ponza (non compresa). Notte: in rada a Ponza.
Partenza da Ponza alla volta di Ventotene. L’isola di Ventotene, con la sua piccola vicina Santo Stefano sono Riserva Naturale Statale per il territorio, area protetta istituita nel 1999, e Area Naturale Marina Protetta per le loro acque. L’isola di Ventotene rappresenta la parte finale di un vulcano sommerso che si eleva da un fondale marino profondo 700 metri. Dal punto di vista vulcanologico, insieme a Santo Stefano, appartiene alla cosiddetta provincia campana, assieme al vulcano di Roccamonfina, ai Campi Flegrei, a Ischia e al Vesuvio; si stima che il vulcano sottostante raggiungesse un'altezza di circa 1000 metri e un diametro di una ventina di chilometri. Il nome dell’isola deriva da una voce dialettale “vientutènë” che indica come l’isola non sia in generale protetta dal vento, anzi sia decisamente esposta e questo però ha fatto sì che avesse una fauna interessante soprattutto tra gli uccelli, per alcuni dei quali rappresenta una tappa fondamentale durante il faticoso volo di migrazione dall’Africa al nord Europa e viceversa in virtù
della sua posizione geografica; nel passaggio, gli uccelli migratori, pure stremati dal viaggio, si devono guardare da 6 coppie di falco pellegrino che frequentano le falesie, regolarmente monitorate, che hanno un’abilità di volo e di caccia in volo ben superiore. Ventotene ospita il Museo della Migrazione e Osservatorio Ornitologico ed è stazione fissa di inanellamento uccelli dell’ISPRA. E’ un’isola che dai Romani ai Borboni ha tanta storia da raccontarci, storia che scopriremo dalla
parte del mare, pagaiando/veleggiando lungo le coste spesso molto ripide, dovute all’origine vulcanica: probabilmente, e questo dipenderà dalle condizioni meteomarine, cominceremo dal porto romano e dalla peschiera romana.
Ecco alcuni dei punti che toccheremo per avere idea della ricchezza della costa isolana: supereremo la spiaggia di Cala Nave, passando tra gli scogli Nave di Terra e Nave di Fuori e il promontorio delle Fontanelle, nel tratto che porta alla Punta di Arturo, dove, nella parete tufacea, si trovano delle grotte da scoprire con il sup o/e con lo snorkeling. Incontreremo spiagge, per la maggior parte raggiungibili solo dal mare, sotto pareti tufacee, e poi coste alte con stratificazioni nel tufo giallo, eroso dal vento, per poi cambiare in rocce basaltiche, testimonianze delle varie fasi eruttive, in cui l’acqua cambia colore dal blu al celeste al verde smeraldo, con tante piccole grotte seminascoste tutte da esplorare. Da Punta dell’Arco, ci dirigeremo alle saliere, ovvero buche nella roccia che servivano per la raccolta del sale. Punta dell'Arco, così chiamata per il suo profilo ad arco, rappresenta il punto più
alto dell'isola ed anche il più particolare, con le sue rocce nere e le sue piscine naturali di acqua cristallina verde smeraldo. Superata la punta, costeggeremo spiagge di ciottoli fino alle Sconciglie, due scogli basaltici molto frastagliati, dove nidificano gabbiani reali e berte minori, e rifugio di antichi pirati - quando
Ventotene era disabitata - costante minaccia per le navi passanti da quelle parti. Proprio per porre fine agli attacchi pirateschi, nel 1771 Re Ferdinando IV promulgò un editto che favorì il ripopolamento dell'isola, assegnando terre e sostegno economico a centoventi coloni, antenati degli attuali abitanti. E poi ancora grotte, piccole e grandi, fino a ridosso della diga sottoflutto del porto nuovo, dove scopriremo, nella grotta della regina Giovanna, la vasca di tufo dove si narra
facessero il bagno le regine romane. Questo sarà il nostro sentiero acquatico dal mare: un piccolo cabotaggio tra spiagge, grotte, rifugi di pirati, rovine romane, falesie a picco. Cena in barca e notte in rada a Ventotene.
L’alba a Ventotene sarà un bellissimo risveglio. Sull’isola ferveranno i preparativi per la festa di Santa Candida, la patrona dell’isola. Si tratta di una festa religiosa particolarmente sentita da tutti gli isolani (anche i residenti all’estero ritornano per
questa occasione), ma anche un richiamo turistico di grande di importanza: un appuntamento pieno di fede, di devozione, di cultura, di tradizione e di grande divertimento. Ha inizio con la Messa e l’esposizione della statua della Santa e si conclude tipicamente con la Processione per le vie dell’Isola, accompagnata dalle lucine colorate delle strade di Ventotene, dai fuochi pirotecnici, dalla fiaccolata la sera in mare e soprattutto dal lancio delle mongolfiere di carta velina, realizzate
e decorate a mano da giovani isolani, la mattina seguente. Dopo la processione (per chi vorrà seguirla), un caffè profumatissimo al bar centrale e ritorno in
barca. Riprenderemo l’esplorazione dell’isola da dove l’abbiamo lasciata il giorno prima. Cena in barca e notte in rada a Ventotene.
Un nuovo esaltante risveglio a Ventotene per godere finalmente della festa delle mongolfiere. “O pallò” è un’antica arte che si tramanda da generazioni nell’isola di Ventotene, ed è di origine napoletana, importata intorno alla metà del 1800. Dopo il lancio, le mongolfiere, alimentate dallo “stuppolo” - stracci e carte imbevuti di nafta - si spengono e sfarfallano elegantemente nell’aria prima di cadere in mare dove vengono prontamente recuperate dalle barche che tutt’intorno si affollano per godersi lo spettacolo, di una suggestione delicata ma allo stesso tempo potente, dal mare. Dopo lo spettacolo della competizione giocosa, partenza per Nettuno. Rientro al Porto di Nettuno previsto verso le ore 19.00.
Quote per persona, a partire da:
Partenza | Doppia | Supplemento singola |
---|---|---|
Dal 16 Settembre 2023 al 20 Settembre 2023 | € 910 | € 150 |
Note
La quota è basata sulla sistemazione in doppia. Per coloro che viaggiano da soli, sarà assegnata la camera doppia in condivisione. Qualora però, a ridosso della partenza, l’abbinamento non si fosse completato, si procederà all’assegnazione della camera singola con relativo supplemento.
Sistemazione in singola non previsto: applicabile solo in caso di mancato abbinamento di sistemazione.
IL PROGRAMMA POTREBBE SUBIRE CAMBIAMENTI A DISCREZIONE DELLA GUIDA.
La quota comprende
La quota non comprende
INFORMAZIONI GENERALI
QUANDO | Dal 16 al 20 settembre 2023 (5 giorni /4 notti) **SPECIALE FESTA DI SANTA CANDIDA |
COME | 5 giorni di crociera in gruppo con Guida Ambientale Escursionistica NUMERO MINIMO DI PARTECIPANTI 6 – MASSIMO 9 GARANTITO! |
ATTIVITÀ | Escursioni in Sup; visita alle Isole Ponziane; week-end in barca; cena a Ponza; tuffi e bagni al mare; trekking, teoria e pratica di vela opzionali (compresi) con istruttore qualificato. Viaggio senza difficoltà particolari che non richiede esperienza specifica ma soltanto un minimo di impegno, una buona forma fisica e un pochino di spirito di adattamento. |
DOVE DORMIAMO | In barca a vela (BAVARIA 50). Disponibili 5 cabine e tre bagni. La barca è composta da 3 cabine matrimoniali e due cabine con letto a castello. Alcune cabine hanno il bagno interno, ma non a uso esclusivo. |
PASTI INCLUSI | Tutti tranne una cena a Ponza. I pasti vengono preparati tutti insieme e consumati a bordo. |
PASTI NON INCLUSI | La cena a Ponza. |
RITROVO PER LA PARTENZA |
Appuntamento: ore 9.45 – Porto di Nettuno, Roma Il punto esatto sarò comunicato direttamente ai partecipanti |
TRASPORTO | Con auto private |
COME SI RAGGIUNGE |
Treno da Roma (fermata FFSS Nettuno) Auto propria |
ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURA obbligatori… |
Borsa da viaggio morbida (zaino da 30/40 litri) con lo stretto indispensabile: scarpe chiuse per piccole camminate, pile o felpa, giacca a vento antipioggia (possibilmente in Gore-Tex) o mantellina, abbigliamento comodo e pratico, borraccia, cappellino, occhiali da sole e crema solare protettiva, ciabatte, costumi da bagno, pantaloncini, piccola borsa stagna per lo stretto indispensabile. Sacco a pelo (sulla barca ci sono le lenzuola e gli asciugamani ma consigliamo di portare almeno un asciugamano in più). |
… e consigliati | Abbigliamento in generale comodo e pratico. Pantaloni lunghi per la sera. Muta (a settembre non è normalmente indispensabile). |
Durata: 12 giorni / 11 notti
da € 3010 - Voli inclusi
Durata: 12 giorni / 11 notti
da € 2940 - Voli inclusi
Durata: 13 giorni / 12 notti
da € 2980 - Voli inclusi
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