da € 630 Voli esclusi
CREA IL TUO VIAGGIO TROVA AGENZIANatura selvaggia nei monti e nei boschi tra Toscana e Romagna
SPECIALE PERCHÈ
AREE DI RILEVANZA NATURALISTICA
Il Casentino è stata terra di poeti, di santi e di valenti uomini di stato; qui Michelangelo Buonarroti, Dante e D’Annunzio trovarono rifugio e ispirazione per le loro opere e San Francesco d’Assisi vi ricevette le stimmate. Un territorio vastissimo dove sono conservate alcune delle foreste più antiche e spettacolari della penisola: la storia di queste foreste è legata fortemente alla presenza di luoghi di culto quali Camaldoli e il suo eremo, in quanto furono proprio i monaci camaldolesi i primi a proteggere i boschi ricoperti di abeti bianchi e faggi.
In queste grandi aree fittamente ricoperte da alberi maestosi e spesso centenari, trova riparo una ricca fauna che, con un pizzico di fortuna, non è mai troppo difficile avvistare: cervi, caprioli, daini e cinghiali sempre più numerosi grazie alla protezione dell’area, nonché il lupo, vero padrone di questi luoghi. Le escursioni che vi proponiamo ci portano proprio a percorrere i sentieri un tempo frequentati da pellegrini e tagliaboschi, consentendoci di scoprire alcuni dei luoghi più caratteristici e suggestivi del parco.
Il parco ha al suo interno due luoghi straordinariamente importanti e affascinanti dal punto di vista spirituale e storico: l’Eremo di Camaldoli, fondato nel 1012 da San Romualdo, che scelse questo luogo splendido circondato da folte selve di abeti come luogo di ritiro e meditazione, riconoscendo alla cura del bosco un’importanza tale da divenire parte della regola dell’ordine; il Santuario della Verna, costruito sulla montagna che San Francesco ricevette in dono nel 1213 per farne un luogo di eremitaggio, che domina impressionanti strapiombi e balze rocciose da un lato e, dall’altro, è protetto dalla secolare selva di abeti e faggi conservata intatta per quasi otto secoli dai francescani. La presenza di queste comunità arricchisce indubbiamente il nostro parco, rendendolo unico nel panorama nazionale e testimoniando fisicamente come può l’uomo vivere in armonia con la natura.
Il Parco delle Foreste Casentinesi “Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per veder se fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”. Henry David Thoreau
…e se vi sembrerà di aver già sentito questa frase, probabilmente è perché avete visto il film “L’attimo fuggente”…
Foreste accoglienti, che permettono ai visitatori di vivere sensazioni vive e profonde, cariche di meditativi silenzi che in un attimo si possono trasformare in stupefacenti rumori, regalando avvistamenti e incontri da raccontare. Questa è in tre righe la sintesi del Casentino! |
L’Eremo di Camaldoli
Camaldoli, fondata mille anni fa da san Romualdo, è una comunità di monaci benedettini. Le sue due case, il sacro Eremo e il Monastero, immerse nella pace della foresta, rappresentano due dimensioni fondamentali dell’esperienza monastica, la solitudine e la comunione. La comunità monastica vive nella ricerca di Dio, nella preghiera e nel lavoro, e si apre alla condivisione con gli uomini e le donne del nostro tempo soprattutto attraverso l’ospitalità.
Il Monastero (o Cenobio) è il luogo nel quale i monaci, pur vivendo anche la solitudine, fanno esperienza di vita fraterna e di comunione. Tale dimensione dell’esistenza non è vissuta unicamente tra i membri della Comunità, ma si esprime anche nell’accoglienza degli ospiti: negli spazi del Monastero e in quelli della Foresteria.
La Foresteria offre uno spazio aperto a tutti, di approfondimento spirituale e culturale, di dialogo e di incontro. L’Eremo, isolato in mezzo a una foresta, appena sotto la cima degli Appennini, ha costituito l’habitat naturale nel quale i camaldolesi hanno iniziato la loro avventura e che non hanno mai abbandonato anche dopo essersi irradiati nelle città.
Arrivo e sistemazione in hotel. Inizio della prima escursione. Per comodità ci sposteremo con le auto in località Il Capanno, circa 2 km a nord ovest di Badia Prataglia. Da qui partiremo attraverso boschi di faggio e foreste di abeti salendo fino al crinale che divide la Toscana dalla Romagna. Un breve tratto in discesa e sconfineremo in Romagna per raggiungere la cima del Monte Penna, un balcone naturale sui ripidi versanti e la vasta pianura sottostante.
Dislivello: 550 m – Lunghezza: 10 km – Durata: 4 ore – Difficoltà: 2
Cena e pernottamento in hotel.
Da Badia Prataglia raggiungeremo a piedi Il Capanno e il passo dei Fangacci, per poi attraversare Prato alla Penna e dirigerci verso il Sacro Eremo, camminando sotto le fitte abetine dei monaci camaldolesi, luoghi di assoluta spiritualità. All’Eremo saremo accolti da uno dei pochi monaci rimasti, che ci accompagnerà in visita al silenzioso complesso monastico, abitato
ininterrottamente da quasi mille anni. Nel pomeriggio scenderemo al Monastero di Camaldoli, 300 metri più in basso, posto quasi a baluardo e difesa del soprastante polo eremitico. Qui visiteremo la foresteria con i suoi chiostri, la chiesa con bellissimi dipinti del Vasari e, soprattutto, l’antichissima farmacia e spezieria.
Dislivello: 400 m – Lunghezza: 12 km – Durata: 5 ore – Difficoltà: 3
Ritorno in albergo nel tardo pomeriggio, relax, poi cena di fine anno e pernottamento.
La proposta per questo primo giorno del nuovo anno è di conoscere a piedi, da vicino, il cuore socio economico e storico pulsante delle montagne del Casentino: la rete dei borghi di fondovalle che da sempre hanno governato e gestito i processi insediativi e le attività sui versanti montuosi.
Dai palazzi rinascimentali del centro storico di Bibbiena, e dalle installazioni fotografiche permanenti che lo rendono una vera e propria galleria a cielo aperto, al borgo medievale di Poppi dominato dalla severa architettura del celebre castello dei Conti Guidi. Dalle lunghe strade bordate da portici di Pratovecchio al parco del Palagio Fiorentino di Stia, prossimo all’impetuoso torrente Staggia che, poco a monte della confluenza nell’Arno, alimentava le attrezzature industriali di uno storico, importantissimo, lanificio. Piccola curiosità, un tempo Pratovecchio e Stia erano due comuni separati, ma dal 2014 sono stati uniti in un’unica entità politico amministrativa, Pratovecchio-Stia, con buona pace di tutti i campanilisti.
Dislivello: 150 m – Lunghezza: 7 km – Durata: 4:30 ore – Difficoltà: 2
Ritorno in albergo nel tardo pomeriggio, relax, poi cena e pernottamento.
Dal piazzale dell’eremo di Camaldoli saliremo nel silenzio degli abeti dei monaci, rotto solo dal vento di ponente, fino al crinale appenninico che raggiungeremo in località “Gioghetto” (il termine gergale “giogo”, molto usato in ambito alpino e dell’Appennino settentrionale, significa valico montano o anche sommità di un monte). Da qui proseguiremo su un’articolata e antichissima pista forestale di crinale, un tempo molto frequentata per gli spostamenti in quanto più sicura dei fondivalle… sembra che di qui passò anche Ludovico Ariosto. Quando la pista diverrà sentiero saremo nelle vicinanze di Poggio Scali, uno dei più alti e suggestivi punti panoramici del Parco.
Ripercorreremo i nostri passi fino a scendere verso la sella di Battilocchio e l’Eremo.
Dislivello: 500 m – Lunghezza: 14 km – Durata: 6 ore – Difficoltà: 3
Ritorno in albergo nel tardo pomeriggio, relax, poi cena e pernottamento.
del
Santuario Francescano de La Verna. La distanza in auto è di circa 20 km (30 minuti) e la strada attraversa paesaggi di intensa suggestione geologica. Giunti in località La Beccia saliremo a piedi al santuario, posto su un isolato altopiano roccioso a dominio delle valli circostanti, per una breve visita guidata. Ci incammineremo poi lungo un percorso ad anello che, attraversando boschi sacri a faggio e abete, borda dall’alto le rupi dell’altopiano, fino a giungere al monte Penna (1283 m slm), da cui godremo di intensi panorami mozzafiato sulle colline verso il confine romagnolo.
Dislivello: 400 m – Lunghezza: 7 km – Durata: 3:30 ore – Difficoltà: 2
Alla fine dell’escursione riprenderemo le auto e rientreremo verso i luoghi di provenienza.
Quote per persona, a partire da:
Partenza | Doppia | Supplemento singola |
---|---|---|
Dal 30 Dicembre 2023 al 3 Gennaio 2024 | € 630 | € 120 |
Note
NOTE: la quota è basata sulla sistemazione in doppia (sistemazione in camera singola su richiesta con supplemento). Per coloro che viaggiando da soli, richiedono comunque la sistemazione con altro/a partecipante, sarà assegnata la camera doppia in condivisione. Qualora però, a ridosso della partenza, l’abbinamento non si fosse completato, si procederà all’assegnazione della camera singola con relativo supplemento.
La quota comprende
La quota non comprende
QUANDO | Dal 30 Dicembre 2023 al 03 Gennaio 2024 (5 giorni /4 notti) |
COME | Viaggio di gruppo con guida (min. 5 max. 15 partecipanti) |
GUIDA | Guide iscritte nel Registro Italiano Guide Ambientali Escursionistiche |
COSA FACCIAMO | Escursioni a piedi di difficoltà 2; visite ai luoghi storici, ai borghi e agli eremi; avvistamento tracce animali; enogastronomia. |
DOVE DORMIAMO | Albergo a Badia Prataglia. Hotel ristorante “La Foresta” |
PASTI INCLUSI | Pensione completa, con colazioni e cene in hotel (acqua e ¼ vino inclusi) e pranzi al sacco preparati la mattina e consumati in corso di escursione, dalla cena del giorno 1 al pranzo del giorno 5 |
PASTI NON INCLUSI | Nessuno |
DIETE, ALLERGIE
ED INTOLLERANZE |
Al momento della prenotazione chiediamo di indicare eventuali allergie, intolleranze o diete specifiche, che sono comunque soggette a riconferma successiva da parte dell’Organizzatore. |
COME SI RAGGIUNGE | Mezzi privati/Mezzi pubblici
In auto da Firenze Percorrere la S67 in direzione Pontassieve, superato questo, svoltare a sinistra proseguendo sulla SS70 del ‘Passo della Consuma’ per circa 33 Km, superato il paese di Poppi svoltare a destra in direzione Soci. Raggiunto il paese di Soci svoltare a sinistra proseguendo sulla SS71 in direzione Badia Prataglia.
In auto da Roma Percorrere A1dir/E35 e A1 in direzione di SS679 a Arezzo e prendere l’uscita Arezzo da A1/E35. Seguire SS679 in direzione di SR71 verso Badia Prataglia
Appuntamento per i partecipanti: direttamente in hotel alle 12:45 Fine viaggio: ore 14:00 circa Fine viaggio alla Stazione di Arezzo (per chi chiede il posto auto in macchina con la guida): ore 15:00 circa
Appuntamento per chi usufruirà dell’auto della guida: stazione FS di Arezzo alle ore 12:00 |
DOCUMENTI | • Carta di Identità o Passaporto validi per tutta la durata del viaggio
• Tessera sanitaria
Maggiori info su: www.viaggiaresicuri.it |
TRASPORTI LOCALI | Auto propria.
PER CHI NON HA LA MACCHINA: possibilità di usufruire di un posto auto con la guida, fino ad un massimo di 4 occupanti. In tal caso, viene richiesto un contributo trasporti pari a euro 50,00. In tal caso, l’appuntamento è alla stazione di Arezzo alle ore 12:00. |
ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURA
obbligatori… |
Scarponi da trekking, pile o felpa, giacca a vento antipioggia (possibilmente in Gore-Tex ) o mantellina, abbigliamento comodo e pratico, borraccia, zaino da 30/40 litri, cappellino, occhiali da sole e crema solare protettiva, guanti e cappello. |
… e consigliati | Abbigliamento in generale comodo e pratico. Pantaloni lunghi per le escursioni. Scarpe comode per le visite e i momenti di relax. Coprizaino.
Bastoncini da trekking o da nordic-walking: sempre più diffusi, sono sicuramente utili anche se non indispensabili. |
BAGAGLI | Si raccomanda di contenere al massimo il bagaglio, utilizzando piccoli trolley o borsoni facilmente trasportabili. Evitare valige rigide e molto ingombranti: il bagagliaio degli automezzi noleggiati ha una capienza limitata. |
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